In questa sua lunga predica, le parole più usate da Monsignor Bregantini sono state: stupore, sogno, meraviglia che normalmente poco si adattano a disquisire su argomenti quali la Mafia (le mafie!), la miseria, la violenza. A momenti sembrava addirittura di trovarsi in presenza di un discorso del Mahatma, in salsa italiana o trentina (luogo d’origine di Mons. Bregantini).
Continui sono stati i suoi rimandi "Capitemi bene!" al concetto di solidarietà e reciprocità, intesa anche come complementarietà; contrapposti a concetti quali egoismo, separazione o secessione, sbandierati da noti esponenti politici. Quasi tenerezza suscitavano poi certe soluzioni al problema della marginalità di alcune zone del nostro paese, con prodotti pieni di tipicità quali i lamponi...
Insomma, discorsi rinfrescanti, come l’aria leggera delle montagne - appunto - trentine. Pieno di buonismo veltroniano e con questi concetti che ancora mi risuonavano in testa (reciprocità, tipicità, marginalità) sono uscito dalla congregazione “a riveder le stelle”, domandandomi, se per ridar slancio alla sinistra italiana non servirebbe forse trovare qualcuno che ci faccia, come stasera, veleggiare un po’ più alti e, magari con sforzo ecumenico - almeno di fronte ai media - farci sembrare un po’ più uniti?!
Livio Travan
Bibliografia:- Non possiamo tacere. Le parole e la bellezza per vincere la mafia
- Il nostro Sud in un Paese (reciprocamente) solidale
Atri appuntamenti: qui.
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