Particolamente sofferto il dibattito sulla delibera proposta dalla maggioranza per acquistare quote di Acque Veronesi. E non sono mancati interventi di un certo spessore.
Sindaco |
Tosi |
Evidenzia che sono state fatte due riunioni e si rammarica in quanto, a volte, leggi centralistiche vanno a creare problemi a gestioni che funzionano. Chiede se non fosse possibile far acquistare le quote dal Covise anziché dal Comune.
Risponde che generalmente ad Acque Veronesi aderiscono i Comuni, comunque, in sede di trattativa con l’Autorità d’Ambito, è stata data anche al Covise la possibilità di entrare nella società il problema è il mancato accordo tra i soci del Consorzio in quanto vi sono situazioni peculiari che non lo consentono (Comuni che sono in scadenza elettorale, un Comune commissariato, un Comune nettamente contrario).
Chiede, visto che il Comune rimane anche all’interno del Covise cosa cambia.
Dichiara che tutte le reti consortili rimangono in capo al Consorzio.
Chiede se, all’interno del Covise è solo il Comune di Colognola ad aderire ad Acque Veronesi.
Risponde che i Comuni di Tregnago e Badia Calavena hanno aderito ad Acque Veronesi alcuni anni fa.
Migliorini |
Ricorda che il podestà Giovanni Glisenti l’8 giugno dell’anno VII dell’era fascista, iniziava le pratiche per la realizzazione dell’acquedotto per un importo di 310 mila lire, impegnando la Cassa Depositi e Prestiti e gli Istituti di Previdenza. Evidenzia che la scelta di creare il Covise è stata lungimirante in quanto si partiva dall’alta Val d’Illasi e si arrivava in pianura seguendo una orografia ed un paesaggio ambientale e geografico connaturale tanto è vero che, nello statuto, sono stati previsti anche altri servizi quasi anticipando quella che è una unione di comuni.
Dichiara che il Covise è destinato a chiudere e ritiene sia un fatto straordinario che un Consorzio riesca, con un piano tariffario del 1992, a rimanere in pareggio nel 2011 e, forse, è proprio per questo che viene abolito, tanto è vero che intende invitare il direttore, ing. Arrigo Tagliaro, ad istituire una borsa di studio per tesi di laurea in economia per vedere come un Consorzio in 19 anni è riuscito a gestire in maniera così puntuale ed economica il servizio.
Evidenzia che far parte di Acque Veronesi comporterà un aumento dei costi a carico dell’utenza e nutre molti dubbi sull’efficienza, efficacia ed economicità della scelta che si è costretti a fare. Ritiene che una legge debba rispettare i criteri di efficienza, efficacia ed economicità altrimenti è una “legge non buona” soprattutto in un momento in cui si dovrebbe capire che bisogna valutare, apprezzare, individuare e valorizzare quelle che sono le potenzialità.
Ribadisce che le conseguenze di questa scelta saranno gli aumenti dei costi mentre non si conoscono ancora i vantaggi, è chiaro che si tratta di un ente pubblico e questa da tranquillità però è monopolistico e ci saranno, anche, delle ricadute sociali.
Dichiara che il suo voto sarà favorevole anche se sofferto.
Rileva che, ultimamente, anche in Regione si usano termini quali “pianificazione regionale”, termini usati nel regime di Stalin, mentre in uno Stato moderno si dovrebbe parlare di autonomia non di pianificazione.
Precisa che anche nell’ultimo comunicato stampa regionale del 28/11/2011 per tre volte si parla di “pianificazione regionale” con l’intento di arrivare ad un’unica tariffa regionale che, sicuramente, non sarà la più bassa ma la più alta.
Conclude dichiarando il voto favorevole ma ha anche voluto esprimere una contraddittorietà di fondo nel modo di operare e di procedere soprattutto alla luce della creazione delle Autorità d’Ambito che, in realtà, hanno fallito su tutto il territorio nazionale ed adesso vengono dichiarate incostituzionali ed il prossimo anno verranno creati i bacini regionali o provinciali.
Condivide in gran parte quanto dichiarato dall’Assessore Migliorini, e riporta quanto deliberato dalla Corte Costituzionale il 25/11/2011 che ha dichiarato illegittimo il regolamento sul servizio idrico della Regione Lombardia che prevedeva la cessione della proprietà del sistema idrico.
Costantini |
Risponde che la spesa per i lavori al Villaggio è a carico del Consorzio. Ribadisce che l’adesione ad Acque Veronesi non è una tragedia tanto è vero che, da una indagine fatta, risulta che in Italia le tariffe per il servizio idrico sono tra le più basse d’Europa, e nazioni come Francia, Germania e Regno Unito hanno tariffe 3/4 volte maggiori.
Risponde che comunque il rapporto di costo è di gran lunga superiore anche tenendo conto degli stipendi più alti.*
Dichiarazioni di voto
Zecchin |
Dichiara che, pur avendo partecipato al gruppo di lavoro dal quale è emerso che il Comune non ha altra scelta, ritiene sarebbe stato opportuno cercare di condividere questa decisione con gli altri Comuni aderenti al Covise, pertanto il voto sarà di astensione.
Dichiara che il tentativo c’è stato ma ha anche spiegato le motivazioni del mancato accordo. Per quanto riguarda la tariffa sulla fornitura dell’acqua evidenzia che attualmente è di 0,80 euro rispetto a 1,18 di Acque Veronesi; tuttavia si sta valutando la possibilità di fare un adeguamento graduale.
Bonamini |
*Interventi fuori microfono non riportati nei verbali.
A questo link l'articolo di oggi:
RispondiEliminahttp://www.larena.it/stories/Provincia/314663__anche_colognola_si_arrende_e_dice_s_ad_acque_veronesi
E a leggere questo... Quanta nostalgia per il nostro Consorzio idrico della Val d'Illasi (Covise):
RispondiEliminahttp://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=2867&fromRaggrDet=5
Su vostra richiesta, qui trovate il verbale della:
RispondiEliminahttp://sac4.halleysac.it/c023028/mc/mc_attachment.php?x=c1d84e923bb69d171e39294d31f06229&mc=1194