lunedì 21 novembre 2011
Acqua, da marzo privatizzata per legge. PD: anche il Veneto si opponga.
Una legge ancora "sfugge" ai referendum sull'acqua pubblica. Le Marche si stanno già muovendo contro. Ora il PD lo chiede al Veneto.
“La Regione Marche ha approvato nei giorni scorsi una mozione che impegna la Giunta a presentare ricorso alla Corte Costituzionale per opporsi alla legge nazionale
(L. 148/2011), obbliga a privatizzare entro il prossimo marzo tutti i servizi pubblici, escluso quello relativo al servizio idrico integrato”. Così Bruno Pigozzo continua una sua nota stampa del 18 novembre: "Veneto presenti ricorso alla Corte Costituzionale contro legge nazionale".
“Mi auguro che la Giunta del Veneto voglia fare altrettanto, per opporsi ad una normativa che di fatto vuole sovvertire l’esito dell’ultimo referendum, con il quale 27 milioni di cittadini hanno affermato la propria contrarietà ad intraprendere la via del privato nella gestione ed erogazione dei servizi pubblici”.
E mentre l’esponente democratico presenterà nei prossimi giorni un’apposita interrogazione, e in altre regioni le cose non sono migliori, prosegue a Colognola ai Colli un gruppo di lavoro partecipato da membri del Consiglio che ha l'obiettivo di capire il destino del nostro servizio idrico integrato. Attualmente gestito dal Covise, l'impianto normativo in essere ne "ordinerebbe" indirettamente l'inclusione in Acque Veronesi. Il gruppo Centro Sinistra Colognola per Tutti ha scelto di dare il proprio contributo per difendere il Covise.
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E' evidente la volonatà delle lobbie che hanno digerito male i risultati del referendum di manovrare il governo per annullarne il risultato che poneva l'alt non solo alla privatizzazione della gestione dell'acqua ma anche degli altri servizi pubblici. Cominciano escludendo (per il momento) il servizio idrico, ma l'obiettivo è di arrivare al grande bottino dell'acqua. Non so come abbia votato il Pd quando è stata votata la legge 148/2011 (ma mi informerò) fatta in fretta e furia per rispondere all'emergenza finanziaria creata dalla lobbie della grande finanza. Sabato prossimo (26 nov.) ci sarà a Roma una manifestazione per sollecitare il governo (e i parlamentari che lo sostengono) a mettere in pratica le indicazioni emerse dal referendum del 12-13 giugno. Io ci sarò. Mi auguro che anche il PD a livello nazionale dica qualcosa in quell'occasione perché è importante l'azione che sta facendo a livello regionale (e mi auguro anche nei vari comuni), ma è a Roma che si prendono le decisioni. Riempirsi la bocca di "democrazia" e poi dimenticare o annichilire i risultati di un referendum è una vera e propria bestemmia.
RispondiEliminaAldo C.