I risultati del referendum del 12/13 giugno scorso hanno sancito e ulteriormente confermato la volontà dei cittadini sul principio che l’acqua rimanga un bene pubblico. Il referendum abrogativo non mette però al sicuro l’acqua dall'eventuale collocamento sul mercato.
Perciò, abbiamo presentato una mozione per inserire nello statuto di Colognola ai Colli un articolo che dichiari il Servizio idrico integrato "privo di rilevanza economica e l’acqua bene di interesse generale". Così facendo renderemo più difficoltoso qualsiasi tentativo di porre sul mercato privato l’acqua di Colognola; non solo ora, ma anche per le amministrazioni future.
Un’altra questione, relativa alla gestione dell’acqua, che si sta dibattendo in Consiglio, riguarda il passaggio dall'attuale consorzio di molti comuni della Val d’Illasi (il Covise) ad Acque veronesi. Va ricordato che unanimemente si riconosce all'attuale consorzio un eccellente servizio a costi molto contenuti. In attesa della delibera della Regione Veneto sulle Autorità d’ambito, in consiglio comunale abbiamo dichiarato, la nostra intenzione di voler collaborare per riuscire a salvaguardare il Covise.
Siamo convinti che l'acqua sia un diritto umano e su questo abbiamo impostato la nostra mozione, e tra i motivi di urgenza che ci fanno propendere per questa linea vi è anche l’aumento dei costi per i cittadini di Colognola qualora passassimo ad Acque Veronesi, come dimostra la tabella che trovate anche in questo post ricco di link e maggiori approfondimenti.
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