Persi due anni per decidere dove collocare la nuova attività comunale e ora è cambiata la legge. Noi proponiamo una gara pubblica per la concessione.
La precedente giunta ha perso tempo, due anni, per opporsi a ciò che le minoranze e la Regione Veneto avevano proposto per la collocazione della Farmacia comunale. Nel frattempo è cambiata la Legge e il comune deve cambiare progetti.
Cedere la prelazione sulla farmacia (con un mancato guadagno di 1.500.000 euro) o costituire un'azienda speciale (acquisire un immobile, stipendiare personale e predisporre un organo amministrativo per una sola farmacia). Nella seconda ipotesi, inoltre, se fra tre anni si volesse vendere la farmacia il ricavo non sarà, come previsto, di 1.500.000 euro ma molto meno. La tendenza generale è di liberalizzare le farmacie per rendere più concorrenziale il mercato, diminuire i costi dei farmaci per i cittadini e di conseguenza il valore delle farmacie calerà.
Noi avevamo fatto la proposta di inserire la Farmacia comunale in un progetto ad ampio respiro che ci permetterebbe di riorganizzare il Distretto rendendo un servizio globale al cittadino. Abbiamo proposto, con questo fine, di scrivere una mozione per salvaguardare il Distretto di Colognola e di inviarla ai comuni limitrofi; così come ci ha proposto l'attuale amministrazione per salvaguardare il tribunale di Soave.
Se questo progetto non trovasse riscontro abbiamo un'ulteriore proposta: bandire una gara pubblica per la concessione della farmacia; questo soluzione, già attuata da altri comuni, ci permetterebbe di rimanere nei vincoli di legge e incamerare soldi freschi per la comunità senza appesantire l'amministrazione con un altro ente per gestire l'Azienda Speciale.
Detto questo, resta la retorica domanda del perché, a suo tempo, non si fossero seguite seguito le indicazioni delle minoranze e della regione Veneto: ora avremmo già la farmacia funzionante?
La precedente giunta ha perso tempo, due anni, per opporsi a ciò che le minoranze e la Regione Veneto avevano proposto per la collocazione della Farmacia comunale. Nel frattempo è cambiata la Legge e il comune deve cambiare progetti.
Cedere la prelazione sulla farmacia (con un mancato guadagno di 1.500.000 euro) o costituire un'azienda speciale (acquisire un immobile, stipendiare personale e predisporre un organo amministrativo per una sola farmacia). Nella seconda ipotesi, inoltre, se fra tre anni si volesse vendere la farmacia il ricavo non sarà, come previsto, di 1.500.000 euro ma molto meno. La tendenza generale è di liberalizzare le farmacie per rendere più concorrenziale il mercato, diminuire i costi dei farmaci per i cittadini e di conseguenza il valore delle farmacie calerà.
Noi avevamo fatto la proposta di inserire la Farmacia comunale in un progetto ad ampio respiro che ci permetterebbe di riorganizzare il Distretto rendendo un servizio globale al cittadino. Abbiamo proposto, con questo fine, di scrivere una mozione per salvaguardare il Distretto di Colognola e di inviarla ai comuni limitrofi; così come ci ha proposto l'attuale amministrazione per salvaguardare il tribunale di Soave.
Se questo progetto non trovasse riscontro abbiamo un'ulteriore proposta: bandire una gara pubblica per la concessione della farmacia; questo soluzione, già attuata da altri comuni, ci permetterebbe di rimanere nei vincoli di legge e incamerare soldi freschi per la comunità senza appesantire l'amministrazione con un altro ente per gestire l'Azienda Speciale.
Detto questo, resta la retorica domanda del perché, a suo tempo, non si fossero seguite seguito le indicazioni delle minoranze e della regione Veneto: ora avremmo già la farmacia funzionante?
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