L'avevamo chiesto novembre 2011, prima di cambiare gestore del servizio idrico... Oggi "Acqua bene comune" e pari opportunità in Giunta, sono due delle modifiche caratterizzanti il nostro statuto comunale. Due soli paragrafi nell'articolo 1, ma carichi di significato.
Da oggi, nello Statuto di Colognola ai Colli [art.1 c.4-5], potete trovare due elementi che vogliono caratterizzare l'identità dei suoi cittadini: il riconoscimento dell'acqua come bene comune e le pari opportunità nell'accesso alle cariche elettive.
Le pari opportunità sono una declinazione di un obbligo di legge [L.215/2012]. In sostanza, dalle prossime elezioni avremo:
- la possibilità di esprimere fino a 2 preferenze, della stessa lista, che dovranno essere di due sessi diversi;
- liste con almeno un terzo di candidati donne (e uomini);
- la presenza delle donne in Giunta.
Ma se le pari opportunità passano dall'essere promosse all'essere garantite per legge, l'emendamento sull'acqua bene comune è una iniziativa dei Forum dei movimenti per l'acqua di cui ci siamo fatti convintamente carico grazie agli stimoli e alla collaborazione di Aldo Corradi, attivo nel nostro territorio, e Luca Cecchi, attivo a livello più ampio. A questo proposito potete dare un'occhiata alla approfondita mozione (potete leggere anche solo il testo in grassetto) che avevamo proposto a seguito del primo rifiuto del Sindaco precedentemente interpellato dai movimenti.
È vero che la modifica sarebbe stata anche più opportuna prima dell'affidamento del servizio idrico a un altro gestore. Sarebbe stato così più naturale porsi come comune che caldeggiasse una ridefinizione del Covise come terzo gestore provinciale, più di quanto non si accettasse di entrare in un gestore esistente.
Anche oggi, passati al nuovo gestore, possiamo dire che sarebbe stato più naturale porre preventivamente lo scrupolo della tariffa che ad oggi contiene una componente illegittima di remunerazione di capitale. In proposito vale la pena ricordare come, nonostante lo statuto non recepisse prima la modifica, interpellammo il Sindaco affinché interrogasse l'autorità preposta (Aato) e ci rispondesse su quel 7% in più di tariffa ritenuta illegittima. Ad oggi stiamo ancora attendendo la revisione dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas che, come ci fu risposto, è il nuovo ente nazionale incaricato a ridefinire la tariffa dell'acqua anche in funzione delle obiezioni non solo da noi segnalate.
Al di la dei ritardi, resta il fatto identitario di una popolazione, come la nostra, che ha decretato per referendum i principi dell'Acqua pubblica e diritto dell'Umanità, di cui anche noi ci siamo fatti garanti nello statuto. Vi lasciamo lo stralcio delle modifiche ma, soprattutto, restiamo disponibili alle vostre domande. Grazie a quanti ci hanno stimolato sino ad oggi a restare determinati sui principi, sperando che vi riconosciate in quanto trascritto nella modesta ma sostanziale "carta costituzionale" del nostro Comune [Del.1/2013].
Al di la dei ritardi, resta il fatto identitario di una popolazione, come la nostra, che ha decretato per referendum i principi dell'Acqua pubblica e diritto dell'Umanità, di cui anche noi ci siamo fatti garanti nello statuto. Vi lasciamo lo stralcio delle modifiche ma, soprattutto, restiamo disponibili alle vostre domande. Grazie a quanti ci hanno stimolato sino ad oggi a restare determinati sui principi, sperando che vi riconosciate in quanto trascritto nella modesta ma sostanziale "carta costituzionale" del nostro Comune [Del.1/2013].
PRINCIPI
1. Il Comune di Colognola ai Colli [...]
4. Garantisce la presenza di entrambi i sessi nella composizione della Giunta Comunale e nella rappresentanza del Comune negli Enti, nelle Aziende e nelle Istituzioni secondo la vigente normativa.
5. Riconosce il diritto umano all'acqua, ossia l’accesso all'acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico, confermando il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà, riconoscendo che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale di interesse generale e privo di rilevanza economica.
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