[FOTO: Istituto Luce] |
Storie di altri tempi... Con un emendamento ad hoc nel regolamento, la maggioranza riesce a svincolarsi da una presenza qualificata in Consiglio Comunale; il quale ora il vale meno di una assemblea condominiale. Così ci siamo arrabbiati!
Con il precedente regolamento erano necessari 8 consiglieri. Ora 4. «Se ci considerassimo un "condominio" di più di otto mila abitanti...» ha rotto il ghiaccio Brentonego sulla discussione della delibera, «l'art.1136 del Codice Civile sancisce come la costituzione delle assemblee condominiali siano valide con 2/3 della rappresentanza e maggioranza dei proprietari. L'art.1117 esige addirittura che, per le modificazioni delle destinazioni d'uso delle parti comuni (in un comune potremmo definire tali le operazioni di edilizia pubblica o di bilancio), servono 4/5 dei partecipanti o della rappresentanza.» In seconda convocazione il terzo pare tollerato anche per un condominio…
Se 8 (2/3) sono troppa ambizione per una maggioranza che si scopre improvvisamente né dialogante né autonoma, abbiamo tentato comunque la mediazione proponendo una maggioranza qualificata di almeno 7 consiglieri in prima convocazione (50%+1) - meno di così non l'avrebbero chiamato Consiglio ma "Maggioranza" o, meglio: soltanto "Giunta"... Accade così che l'assemblea più importante per il nostro comune, si mostri meno vincolata di ogni altro condominio. Ribadiamo che, addirittura, con la presenza di solo quattro consiglieri, nemmeno la maggioranza potrebbe dirsi rappresentata. Insomma: meno di così, tanto vale che decida tutto solo il Sindaco!?
Pensate anche voi, come ha detto Flavio Brentonego, si sia compiuta una rappresaglia contro la democrazia e la rappresentanza? O, amaramente, storie di altri tempi...
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