PD Colognola ai Colli: Auguri di rinnovamento e partecipazione

venerdì 4 dicembre 2015

Auguri di rinnovamento e partecipazione

Riflessioni e stimoli verso un'amministrazione e un territorio, partecipato e vissuto, che insieme guardi "avanti".

Nel mese di novembre è stato organizzato un incontro sul ruolo tra amministrazione e parrocchia. Ecco 3 immagini che ancora custodisco, stimolato da quell'incontro.

  1. Oggi non possiamo più permetterci di distinguere la politica interna da quella estera. Decisioni miopi su questioni internazionali, finiscono prima o poi per ritorcersi contro in ambito locale. Il terrorismo a sfondo religioso testimonia anche questo. Meglio allora riferirci a un’unica politica per le generazioni, come farebbe lo Statista. E se vogliamo non lasciare i nostri politici, soli nelle loro decisioni, eleggerli per poi dimenticarci di loro - salvo brontolare poi sulle inadempienze o inefficienze -, anche in ambito locale serve riconquistarsi uno spazio, e soprattutto dei processi, di partecipazione; dentro e fuori le istituzioni. Processi che vanno sviluppati e attualizzati periodicamente, con tutti gli attori del territorio. Ad esempio si potrebbe realizzare una Conferenza del Sociale, dove amministrazione, parrocchie e tutte le realtà di volontariato dei nostri territorio dell'Unione dei Comuni, che operano nel mondo del bisogno, si riuniscano pubblicamente, almeno una volta l'anno, fanno il punto della situazione del territorio, si confrontano e scaturiscono sinergie.

  2. La nostra è diventata una comunità: pluralista, dove si condividono opinioni diverse in spazi di azione comuni; policentrica, dove le agenzie educative non sono più le famiglie o le parrocchie soltanto, ma anche la scuola e il tessuto associativo e culturale, i media, l’internet dei social-network o dei blog. Serve educarci alle diversità, all'approfondimento con senso critico e metodo scientifico, alla mediazione in una relazione aperta. Servono misure d’integrazione e condivisione o, detto in modo meno laico: “fraternità” e “comunione”. Si potrebbe allora stimolare degli incontri coi più di mille comunitari che risiedono nel nostro territorio? Sono certo che basterebbe organizzarci tutti intorno ai piatti tipici dei paesi natale dei nostri compaesani; come in un nostro piccolo Expo…

  3. Tra le urgenze del nostro tempo, quella del discernimento sembra sintetizzarle tutte. Distinguere le cose importanti dalle meno. Serve un bagno di realtà, di relazione, di gestione dei conflitti e mediazione che riporti l’agire nel “tempo” più che negli “spazi”. Ben vengano allora proposte culturali d’incontro - sia sui grandi temi sia sui problemi locali - purché seguiti da impegni e azioni conseguenti. Certamente il dibattito sul tema “gender”, proposto nel nostro paese in maniera unilaterale, è stato un errore da non ripetere, rispetto un tema complesso: si è lasciato un rappresentante di una tesi insinuare, per più di due ore, una ventina di accuse e citarne gli argomenti senza approfondirne nessuno; negando il benché minimo dibattito. Bisogna cioè, sui grandi temi, confrontare sempre le diverse posizioni in campo.

In conclusione, quale atteggiamento può favorire un cambiamento verso processi di partecipazione politica, discernimento, approfondimento e di ascolto del territorio? Svestirsi dalle proprie rendite di posizione? Essere meno "istituzione" e più “popolo”... Con quella “sospensione di giudizio” che facilita i rapporti, in un atteggiamento proattivo e di relazione che sarà chiamato a confrontarsi con la dimensione del territorio?

  • Nelle parrocchie, data l’apparente difficoltà di ricambio dei sacerdoti, potremmo auspicare l’integrazione della pastorale realizzando sinergie per soluzioni di accoglienza.
  • Nell'Amministrazione, potrebbe significare spogliarsi da una certa "politica delle frazioni" e volgersi verso la "politica delle fusioni" (Belfiore, Caldiero, Colognola, Illasi) e governare un territorio più ampio, con più risorse, maggiori opportunità di sinergia, politiche territoriali e turistiche ed economiche e sociali e amministrative più efficaci ed efficienti; quindi più vere.

È con questi stimoli che porgo i miei speciali auguri; affinché questo Natale e l’Anno Nuovo, ci aprano alla rinnovata sfida di una Comunità - parrocchiale e non - pluralista, dialogante e ricca di relazioni; verso un’amministrazione che valorizzi, educhi, accresca il Volontariato e i processi di partecipazione.

Flavio Brentonego

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