Queste elezioni sono probabilmente le più importanti nella storia del parlamento europeo e abbiamo tre precise visioni politiche che in queste settimane si stanno delineando. (da R. De Menech)
Il popolo dei democratici non può sottovalutare l'appuntamento con l'Europa del 25 maggio. Siamo chiamati alla sfida del coraggio e del cambiamento, all'importante segnale di rinnovamento che gli italiani ci chiedono, che ci chiedi tu.
C’è chi, come Grillo, vuole sfasciare tutto, mandare tutti a casa anche da Bruxelles e Strasburgo, senza capire che in questa maniera intaccherebbe esclusivamente la credibilità del nostro paese a livello internazionale. Poi c’è la visione di chi, come Berlusconi, vuole lasciare tutto invariato, portando avanti le politiche di austerity delle destre europee, che in questi cinque anni di crisi hanno causato i danni che stiamo tutti pagando in prima persona. Infine c’è chi vuole che l'Europa cambi verso, come propone il Partito Democratico e tutto il partito socialista europeo, con cui ci presentiamo all'appuntamento elettorale.
Mai l’Unione era stata più discussa: dopo oltre cinque anni di crisi, il progetto europeo si trova davvero di fronte ad un possibile fallimento. Gli euro-scettici, però, non propongono nessun reale cambiamento, nessuna proposta seria e praticabile. Il populismo, come si sa, se non trova il sostegno del popolo vero, ha vita breve.
L'Europa in questi decenni ci ha regalato conquiste straordinarie che probabilmente non si potevano neanche immaginare all'indomani delle tragedie vissute durante le due guerre mondiali: mai il nostro continente aveva avuto un così lungo periodo di pace e fratellanza. Ma non è solo questo il successo dell'Europa, che ha lavorato per garantire la tutela dell'ambiente, del consumatore, dei diritti della persona e delle pari opportunità.
In questi 6 anni di profonda crisi economico finanziaria, le politiche di austerity proposte dalle destre europee e l'egemonia della Germania, hanno messo in seria crisi i valori di solidarietà e di giustizia sociale che avevano ispirato i padri fondatori dell’UE, nel 1992. Ecco perché l’Europa ha bisogno di nuove motivazioni, di nuovi esempi, di nuove politiche che puntino sul lavoro, l’innovazione, la crescita sostenibile, e che diano nuovo slancio sullo scenario internazionale.
Non trasformiamo le elezioni del prossimo 25 maggio in un referendum “Europa Si – Europa No”, esercitiamo invece il nostro diritto di scegliere un Europa nuova, più forte, più coesa, che tuteli le peculiarità dei Paesi membri, potenziandone gli interessi comuni.
Questo è il compito dei partiti progressisti, questo è l’impegno che il Partito Democratico si assume.
Domenica prossima vota e fai votare PD-PSE, per un Parlamento rinnovato, per Martin Schulz Presidente della Commissione Europea, per un Europa non più ripiegata su se stessa e libera dai vincoli posti dalle destre europee, che ritrova fiducia e consapevolezza nelle sue straordinarie potenzialità. Un'Europa che sappia appassionare le nuove generazioni e farci ritrovare fiducia nel futuro.
On. Roger De Menech
Segretario Regionale
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