La risposta alle dimissioni del distretto: servizio di medici associati, call center professionale, ambulatorio infermieristico.
L'invecchiamento della popolazione (Colognola ha un indice di vecchiaia pari a 106,6% nel 2009 e anziani sopra i 65 anni sono il 16%) e la conseguente crescita del numero di anziani fragili, i cambiamenti epidemiologici e la progressiva incidenza di malattie croniche stanno provocando un'esplosione dei bisogni di assistenza sanitaria e sociale.
Contestualmente, si stanno osservando profonde trasformazioni delle strutture familiari che influenzeranno la loro capacità di assolvere ad una preziosa funzione di presa in carico (a Colognola le famiglie che sono composte da 1, 2 o 3 componenti raggiungono il 76%): famiglie che, dunque, saranno sempre più in difficoltà ad affrontare un evento imprevisto come quello di un ricovero ospedaliero per un fatto acuto, il successivo periodo di convalescenza o il supporto necessario ad un componente con una disabilità permanente.
Un'altro fattore critico è il sempre maggiore contenimento della spesa, soprattutto per la gestione degli ospedali. Le misure per la razionalizzazione includono la diminuzione della durata della degenza, del numero dei posti letto, lo sviluppo del Day Hospital, del Day Surgery e dell'assistenza domiciliare anche per pazienti acuti.
Nell'est Veronese si sono chiusi gli ospedali di Tregnago e Soave oltre al vecchio di San Bonifacio.
La chiusura del distretto di Colognola sembra essere un ulteriore sacrificio della nostra zona che ha già dato per contenere la spesa. Il futuro per gli investimenti sembra essere nero [vedi post sui tagli della regione].
Alla chiusura degli ospedali e alla riduzione dei posti letto deve corrispondere un potenziamento capillare dell'assistenza territoriale e non un depotenziamento.
Chi pensa che il fiorire di "case di riposo", quasi tutte private, sarà la soluzione deve sapere che , in media, solo il costo alberghiero, si aggira sui 1300/1400 euro mensili; pagati dall'utente o dai familiari. Altrettanti 1300 euro se l'anziano deve essere seguito a livello sanitario. La parte sanitaria è erogata dalla regione, per adesso. Se qualcuno, disperato, vuole saltare la lista d'attesa (in provincia di Verona ci sono circa 1200 anziani in attesa di un posto) deve farsi carico dell'intera somma. Se ha 3 figli o più che lavorano, forse, riesce a far fronte alla spesa dividendola fra tutti; ma ricordate i dati sopra scritti, sul numero dei componenti delle famiglie?
La proposta
Tenere i servizi che il distretto offre ai 25.000 residenti di Belfiore, Colognola, Caldiero, Illasi, Mezzane. Abbiamo, inoltre, parlato con i rappresentanti dei medici di base e degli infermieri per costruire una proposta fattibile e che faccia diventare il distretto di Colognola un punto di riferimento.
Associazionismo medico evoluto
- Per riaffidare al medico di fiducia la funzione di salute pubblica intesa come risposta unitaria e globale ai bisogni di salute di una comunità.
- Per individuare un riferimento unico nel territorio, guidando la restituzione delle competenze alla comunità in termini di governo e gestione della salute, anche attraverso la promozione dell'integrazione organizzativa e professionale.
- Per garantire la continuità dell'assistenza tra le varie componenti dei servizi( medico di base, adi, medico specialista) e fra questi e l'ospedale.
Il call center - con software per le cartelle cliniche collegato tra medici e ospedali - dedicato alla prenotazione degli accessi agli ambulatori medici nel territorio e nel distretto persegue l'obiettivo della sicura ed efficace presa in carico e continuità dell'assistenza, con la possibilità reale e documentale di verifica costante. Con questo strumento (già inserito in altre realtà), che sviluppa tutta la sua efficacia nell'assicurare una gestione di h12 per la medicina di assistenza primaria ed una risposta organica per il completamento della medicina di continuità assistenziale e la reperibilità infermieristica per l'ADI, si è dimostrato una delle più innovative soluzioni per la continuità dell'assistenza.
Ambulatorio infermieristico
Dove gli utenti possano trovare risposte sia per l'utilizzo di procedure e tecniche difficilmente reperibili sul territorio (piccole medicazioni, infusioni venose, intramuscolo,controllo della pressione senza visita) sia per informazioni e formazione post ricovero o per valutare se una badante è competente, o per esprimere dubbi e perplessità su come somministrare farmaci (circa il 50% delle persone dimesse dall'ospedale non ricevono informazioni complete sulla prosecuzione della cura e il 30% non ne riceve affatto).
Bene, la tavola rotonda, dello scorso venerdì, è stato il sasso lanciato nello stagno. Ora si va avanti e, naturalmente, chi amministra avrebbe qualche colpo in più al suo arco...
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